lunedì 31 gennaio 2011

PIZZAAAAAAAAAAA!

Volevo stupirvi con effetti speciali, ma come anticipato su facebook, non tutte le ciambelle riescono col buco, infatti il mio esperimento "dolce" di ieri non è andato bene.
Ma non posso lasciare senza ricette le mie appassionate lettrici, a proposito GRAZIE A TUTTE LE MIE FANS, mi fa veramente piacere sapere di esservi utile e che le mie ricette vi piacciono.

Oggi vi parlo della mia pizza!
Dopo numerosi tentativi ed esperimenti con risultati poco piacevoli, a proposito, colgo l'occasione per ringraziare  mio marito, che negli anni e' stato costretto a mangiarsi delle pizze onestamente cattive, senza dire pe, limitandosi a dire semplicemente: " non e' che non e' buona e' che ci ho messo 24 ore per digerirla, ma tranquilla, la prossima volta andra' meglio!" non smettendo mai di incitarmi a tentare di nuovo.
Alla fine, mosso dal mal di stomaco ha ben pensato di acconsentire alla mia volonta' di seguire un corso sull'argomento e piano piano sono riuscita a produrre pizze sempre piu' commestibili, anche grazie alla cottura con forno a legna.
Non paga dei buoni risultati, ma non ancora ottimi, ho capito che negli anni anche il mio forno elettrico non mi era alleato, cosi' finalmente ho capito che il forno, nella buona riuscita della pizza casalinga, concorre al 50% del risultato, pertanto dopo dedicata ricerca di mercato  e di pareri, sono finalmente una Felice proprietaria di un forno stratosferico e da lì i risultati sono davvero ottimi, a detta di chi ha mangiato la mia pizza!

La mia ricetta e' questa:
Per 3 pizze tonde, di media altezza, uso queste dosi:

150 gr di farina manitoba
350 gr di farina di grano tenero 0
300 ml di acqua
15 gr di sale
15 gr di lievito di birra
olio evo quanto basta

Bene, queste sono le dosi di base, ma io uso molto meno lievito.
Dopo vari studi ed esperimenti, non solo miei, ovviamente, ho notato che viene una bella pizza lievitata anche con una quantita' di lievito di birra pari all'1% della farina, il principio e' aumentare i tempi di lievitazione e lavorare l'impasto nell'impastatrice il piu' a lungo possibile, ad una bassa velocita' per non far scaldare troppo l'impasto.

Io procedo seguendo minuziosamente questa scaletta di inserimento degli ingredienti nell'impastatrice (il mio fido KEN!):
mettere la farina e l'acqua ed iniziare ad impastare, per una decina di minuti. Fare poi una pausa, coprendo con uno strofinaccio l'impasto.
Negli impasti lievitati la componente piu' importante è lo sviluppo del glutine. Durante questa fase di riposo dell'impasto, il glutine si rilascia e diventa piu' ricettivo alla lavorazione, formando la maglia glutinica. Con questo metodo l'impasto sara' molto piu' elastico.  Si tratta di un processo chiamato Autolisi.
L'impasto dovra' riposare da un minimo di 20 minuti ad un massimo di 1 ora.
Passato questo tempo iniziare di nuovo la lavorazione aggiungendo piano piano gli altri ingredienti.
Si ricomincia inserendo il lievito di birra, da un minimo di 5 gr ad un massimo di 15 gr, ma io non arrivo mai a metterne 15, sono arrivata al massimo a 10 gr, quando il tempo a disposizione per la lievitazione era minore del solito.
Impastare per 5 minuti e poi aggiungere il sale. Il sale si mette in questa fase, perche' se si mette insieme al lievito, ne impedisce l'effetto, ossia il sale impedisce al lievito di fare il "suo lavoro".
Successivamente si puo' inserire l'olio, io vado ad occhio, ossia se l'impasto mi sembra troppo solido in fase di lavorazione, ne metto un po' di piu', diciamo 1/3 di bicchiere da caffe', altrimenti ne metto poco meno.
Faccio impastare il tutto per un 30 minuti in totale, dopodiché copro il recipiente con la pellicola da cucina e faccio lievitare per almeno 3 ore nel forno. Se la temperatura in casa e' inferiore ai 18 gradi, lo metto nel forno con la luce accesa, altrimenti in estate o con una temperatura superiore, lo metto nel forno con luce spenta.
A questo punto l'impasto sara' piu' che raddoppiato. Lo metto sulla spianatoia di legno infarinata, reimpasto un pochino a mano,  e poi faccio dei panetti, con queste quantita' ne escono 3 se la pizza vi piace mediamente alta, o 4 se vi piace piu' bassa.
Questi panetti li metto distanziati sulla spianatoia, li copro con la pellicola da cucina e poi ancora con uno strofinaccio e faccio lievitare almeno un'altra ora.
Le vostre pizze ora sono pronte per essere stese, possibilmente a mano, per non "schiacciare" le bolle di lievitazione, oppure se proprio non potete fare a meno dello "stennarello", almeno usate quello da pasticceria, ossia quello che gira anche su se stesso (spero di essere chiara) e fa' meno pressione.
Le pizze possono essere messe nelle teglie, precedentemente unte con l'olio per non far attaccare la pizza in fase di cottura. Potete poi procedere al condimento a vostro gusto, di solito si fa' una base al pomodoro (io uso i pelati, sono i migliori a mio avviso, la passata asciuga troppo), per la margherita infornare con il solo pomodoro e poi mettere la mozzarella a meta' della cottura. Per altri gusti, ad esempio a me piace la margherita con le zucchine, io metto pomodoro, zucchine ed inforno e poi aggiungo la mozzarella a meta' cottura. Oppure e' buonissima con le patate, tagliate sottili sottili tipo crick crock e poi adagiate sulla pizza stesa, aggiungere un po' di rosmarino e sale ed infornare.

Ecco alcune immagini di repertorio.




Ultimamente io la cuocio sulla pietra refrattaria, messa a scaldare nel forno almeno 30 minuti prima, selezionando la funzione "cottura pizza" del mio forno, che scalda a 270°.
Con la cottura su pietra refrattaria, il risultato e' molto simile alla cottura in forno a legna, perche' cuoce direttamente su questa pietra e non in teglia.
Ovviamente questi mattoni sono troppo alti, ci vuole molto a scaldarli, ma si ottiene lo stesso risultato usando la natur cook che si trova facilmente in commercio.

Spero che questa logorroica spiegazione sia di aiuto, mi raccomando, fatemi sapere se provate a farla e quale e' il risultato.
Dimenticavo, 2 settimane fa' ho fatto la variante con la farina integrale, esperimento perfettamente riuscito, la pizza era ottima e davvero piu' leggera, ho sostituito i 350 gr di farina di grano tenero, con la stessa quantita' di farina integrale, mantenendo la stessa quantita' di manitoba.
Buona pizzata!

lunedì 24 gennaio 2011

18 Anni: E' un traguardo o è solo l'inizio?!?!

18 anni.... quanti di noi,  quando eravamo adolescenti, li hanno attesi con tanta trepidazione ed impazienza...! La maggiore età era vista come il traguardo più importante da raggiungere, quando pensavamo a quello che avremmo potuto fare, quasi ci mancava il fiato dall'emozione. Sfido chiunque a dire che il primo pensiero non sia stato: "Finalmente posso firmare da solo le giustificazioni, evvai!" ed il secondo: "A mezzanotte ed 1 minuto vado a immediatamente ad iscrivermi a scuola guida".
Insomma, i 18 anni vengono mitizzati all'inverosimile, fino a che non li compi e nel momento in cui li compi pensi: "Ma come sono ancora cosi'?Identico a ieri, non ho nessun superpotere, se mi guardo allo specchio non ho neanche un 18 scritto sulla fronte?!?!? Ma allora cosa hanno di tanto speciale questi 18 anni?"
Invece ce l'hanno un super potere i 18 anni, quello di far volare il tempo da lì in poi, quello di farti arrivare a compierne 30 alla velocità tale da non passare dal via! La mia non è affatto una constatazione malinconica, tutt'altro, è solo rendersi conto che a volte per pensare a quello che sarà, a quello che verrà, ci dimentichiamo di quello che invece è, di assaporare e trarre tutta la linfa vitale dal presente, dall'attimo che si vive.
Tutta questa premessa, per festeggiare i 18 anni del mio cuginetto più piccolo, anche lui arrivato a questo "traguardo", appunto. Matteo è sempre stato un bimbo prima, ed un ragazzo poi, molto particolare, sveglio, intelligente e con degli interessi non proprio tipici della sua età, ma con le idee sempre ben chiare in testa. Per questa sua determinazione lo ammiro e gli auguro di essere sempre così, di non dover mai scendere a compromessi e di realizzare tutti i suoi sogni. Per questo la torta che ho realizzato per la sua festa non poteva non avere che come protagonista principale il TRATTORE, lui che da piccolo ha sempre chiamato mio padre Zio Trattore.
Ho studiato a lungo per realizzare questo trattore e per fare una torta degna dell'evento.
Ho preso uno stampo a forma di trattore, ho preparato un pan di spagna con 4 uova. Ho poi fatto i bordi con del cioccolato fuso in una sac a poche.
Ho poi colorati gli interni con la ghiaccia reale, colorata a seconda del soggetto.


GHIACCIA REALE

Ingredienti:
 1 albume, 
300 gr di zucchero a velo, 
1 cucchiaino di succo di limone.
Montate l'albume con una frusta elettrica, non proprio a neve: deve rimanere morbido. Unite il succo e iniziate ad aggiungere lo zucchero, un cucchiaio per volta. 
Alla fine dovete ottenere un composto denso e che conserva la forma che le date 
Questa glassa è perfetta per essere spalmata con una spatola e distribuita con una tasca da pasticciere attrezzata con qualsiasi tipo di bocchetta. Attenzione, si asciuga molto rapidamente, coprite il contenitore mentre la state applicando.

Ho appoggiato il trattore su un vassoio di carta tagliato a misura, ricoperto con della pellicola e appoggiato sulla torta, puntellata con degli "stecchini" tagliati a misura.

Questa torta è fatta con 2 pan di spagna e mezzo rettangolari, farciti con crema pasticcera e gocce di cioccolata. Ricoperta di panna montata.
Dopo aver adagiato il trattore, ho iniziato a creare le decorazioni in pasta da zucchero, come i pomodori per l'orto, le mele, gli attrezzi da lavoro, una papera, le rocce che contornano il laghetto, l'erba.
Alcuni decori li ho presi pronti in zucchero. Non ho le foto passo passo (come al solito, direte voi!) perchè ero troppo presa dalla preparazione e dal piede infortunato (ndr).
Comunque vi metto le foto dettagliate.


Dal momento che il numero delle persone era altissimo, una sola torta non bastava, così ne ho fatta una seconda, ovviamente molto piu' semplice.

I numeri per la realizzazione di questa torta sono abbastanza impressionanti, per una produzione "casalinga":
34 uova per i pan di spagna
24 uova di crema pasticcera
4 litri di panna montata
1,7 kg di farina
2,250 kg di zucchero
Per dirne solo alcuni.

Spero di aver fornito qualche spunto interessante.
Ancora auguri al neomaggiorenne!

martedì 11 gennaio 2011

Il ciambellone: Sapore d'infanzia

Almeno per me è così, il ciambellone è per me uno di quei sapori e odori che mi riportano indietro, alla mia infanzia, al mio essere solo "figlia" solo una bambina! E' il ricordo dei pomeriggi invernali a casa, a far passare il tempo mentre fuori fà freddo. E' il sentirsi grandi perché la mamma mi fà girare la frusta dopo aver aggiunto la farina alle uova amalgamate con lo zucchero (quello lo faceva mio fratello, era piu' forte e si montavano meglio). Ed eccolo, il momento più importante dell'operazione "ciambellone", il momento della battaglia, per conquistare l'onore ed il privilegio di ripulire il fondo della ciotola, dopo che la mamma ha versato l'impasto nello stampo.........! La battaglia naturalmente è fra me e mio fratello e si combatte in tutti i modi, con la conta, con la morra cinese, con la qualsiasi improbabile scommessa di riuscire a fare chissà cosa meglio dell'altro, ma fortunatamente alla fine si raggiunge il compromesso....: metà ciotola per uno, metà calcolata al millimetro...... ma che goduria ragazzi!!!! E la mamma che si raccomanda di non esagerare, perché nell'impasto c'è il lievito e quello non avrebbe fatto benissimo ai nostri piccoli e teneri stomaci (quì mio fratello dissentirà sulla natura piccola e tenera del mio stomaco! E non solo lui.....)
Questo racconto di vita passata per introdurre invece un magnifico scorcio di vita presente.
Domenica pomeriggio, dopo aver riposto tutti gli addobbi di Natale  sono riuscita a strappare l'aspirapolvere dalle teneri manine paffute della mia principessa, soltanto proponendole  di fare il ciambellone!
Al suo grido "Yeah, evviva, che bello, papà papà, io fazzo il siambellone", ci siamo messe all'opera. Prima di iniziare è d'obbligo indossare il grembiule per cucinare, guai a tirare fuori un mestolo se non si indossa.
Prendo la ricetta, anche se ormai la conosco a memoria.

CIAMBELLONE SOFFICE

250 gr di zucchero
250 gr di farina
3 uova
110 gr di olio evo
140 gr di acqua
1 bustina di lievito
un cucchiaio di cacao amaro
vaniglia o scorza di limone o un pugno di uvetta a seconda dei gusti


Mettere nel robot le uova, sbatterle con lo zucchero fino a farle diventare spumose


aggiungere l'olio, l'acqua, la farina ed infine il lievito, se si vuole anche l'uvetta infarinata o la vaniglia o la scorza di limone.
Imburrare uno stampo a ciambella, come quello del budino, versarvi i 3/4 del composto.
Nel rimanente composto mettere un cucchiaio di cacao amaro, mescolare bene e far cadere nello stampo sul composto bianco. Fare dei cerchi concentrici con un coltello per far venire l'effetto marmorizzato.
Cuocere in forno caldo per circa 40 minuti, a 170/180°,  farà comunque fede la prova stuzzicadenti. Vi assicuro che non ho mai mangiato un ciambellone così soffice.

Tutto il rito della preparazione è stato un lavoro a 4 mani, (notare il grembiule)
naturalmente nella fasi di preparazione del ciambellone non è previsto l'uso del mattarello, ma lei doveva provare il suo nuovo strumento e non potevo toglierle questa soddisfazione.
Appena ha finito di "stendere la farina" ha steso anche la ciotola dell'impasto, lo ha ripulito completamente, il cioccolato era arrivato in posti altrimenti inavvicinabili, l'ho trovato nei capelli anche stamattina! E nel momento in cui l'ho vista ripulire la ciotola, sono tornata indietro di "tanti" anni e mi sono gustata la scena, lasciandole naturalmente l'esclusiva del piacere, con sua somma soddisfazione!


Ed ecco il risultato finale di cotanto lavoro:
Dopo tutto quello che vi ho raccontato, volevo precisare che la mia principessa non ama il dolce, preferisce di gran lunga il salato, leggasi pizza e taralli, ma con il Natale ha scoperto il panettone al cioccolato ed il pandoro (che lei ha chiamato rigorosamente "ciambellone") e da allora mangia piu' volentieri il dolce. Infatti il "nostro" ciambellone, lo gradisce e molto. Ieri sera, nel suo rito serale prenanna in cui beve un biberon pieno di latte, ha introdotto il ciambellone. Nel momento in cui le ho detto che era ora di andare a letto non ha fatto una piega, mi ha guardata e mi ha chiesto:
 "Andiamo a letto e dormiamo?" 
ed io: " Si, spero anche velocemente!" 
e ancora: "E poi domani mattina ci svegliamo?"
ed io: "Si, ma sempre troppo presto"!
e lei con occhi speranzosi: "E facciamo colazione con il latte ed il ciambellone?"
..... Devo aggiungere altro per dire che questo ciambellone e' davvero buono??????
Provare per credere!

giovedì 6 gennaio 2011

Dal menù di capodanno: RAVIOLI DI PATATE AL RAGU' BIANCO

Ciao a tutti, in questo giorno di festa, nel silenzio surreale del mio salotto (ma davanti alla partita della Roma !) inizio a parlarvi del menù del mio capodanno. Quest'anno non c'è stato il solito rito dei festeggiamenti con gli amici e ognuno porta qualcosa......!Avevo una voglia incredibile di cucinare tutto, dal primo al dolce e fortunatamente sono stata accontentata, nessuno ha osato contraddirmi e mi sono messa all'opera con qualche giorno di anticipo. Un paio di sere prima ho preparato i ravioli di patate, slurp....!

RAVIOLI DI PATATE

Ho preparato la sfoglia con l'aiuto del mio fido ken.
Ingredienti:
500 gr di semola
4 uova
2,5 ml di sale
2,5 ml di olio
vino bianco q.b. (è il mio tocco personale, imparato dalla mia mamma, la cui sfoglia è imbattibile)

Ho impastato il tutto, una volta che gli ingredienti erano ben amalgamati, ho formato la palla, l'ho messa sulla spianatoia e l'ho lasciata riposare un'oretta.

Nel frattempo ho preparato il ripieno.
Ho lessato le patate, in questo caso le dosi sono un pò approssimative, con le patate non si sà mai quanto siano "acquose" quindi per rendere il ripieno della giusta consistenza, è necessario regolarsi al momento.

Una volta pronte le patate, le ho schiacciate con uno schiacciapatate e le ho ripassate in padella con aglio e rosmarino. Le ho lasciate raffreddare un po' e poi le ho messe in una ciotola, alla fine erano circa 800 gr, con 2 uova, sale, pepe, noce moscata. A piacimento si può aggiungere del parmigiano per rendere piu' gustoso il tutto, ma io ho aggiunto un pò di besciamella (imparerete presto che io non posso usare formaggio nella mia cucina, il marito non gradisce! Ma sono fantasiosa e aggiro l'ostacolo, mettendo delle alternative che siano di gradimento a tutti)
Una volta amalgamato il tutto, ho steso la sfoglia, nella penultima misura della mia sfogliatrice, ho imparato che una sfoglia troppo alta, per i ravioli rimane dura, soprattutto nelle parti sovrapposte.
Con un cucchiaio ho preso un po' di ripieno, l'ho appoggiato sulla sfoglia e ho ripiegato la pasta sopra, prima di sigillarla, ho spennellato con un po' di albume, che aiuta a sigillare e a non far aprire la sfoglia durante la cottura, per non far uscire il ripieno (cosa che personalmente odio).
Ho adagiato i ravioli (alla fine erano 40 ravioloni) su un vassoio, coperto con uno strofinaccio sul quale ho spolverato un bel po' di farina. (La prossima volta, sostituirò lo strofinaccio con la carta da forno, perché nonostante la farina, la pasta si era comunque attaccata, perché il panno assorbe l'umidità e dà fastidio alla sfoglia). Li ho conservati in frigo per 2 giorni, secondo me e' il tempo massimo, se si devono mangiare oltre e' meglio surgelarli direttamente.

Come sugo ho preparato un:

RAGU' BIANCO

Ingredienti per 6 persone:

250 gr di macinato di bovino
250 gr di salsiccia macinata ( io ho usato salsiccia di pollo, ma va benissimo di maiale)
40 gr di funghi porcini secchi
salvia
rosmarino
alloro
pepe
sale
sedano
carote
cipolla
aglio
1 bicchiere di vino rosso

Procedimento:
Far rosolare in pò d'olio la carota, la cipolla ed il sedano. Poi aggiungere il macinato, la salsiccia "spappolata" ed i funghi porcini fatti rinvenire nell'acqua bollente per un'oretta.
Far rosolare bene e poi aggiungere un rametto composto di salvia, rosmarino e alloro e lo spicchio di aglio in camicia.
Bagnare il tutto con un bel bicchiere di vino rosso corposo, tipo Barolo, ma anche un Chianti può andare bene. Far sfumare il vino. Aggiustare di sale e pepe.  Coprire e far cuocere a fuoco basso per un'oretta.
Vi garantisco che è un sugo buonissimo, diverso dal solito ragù e si sposa perfettamente con i ravioli di patate, perché non copre il sapore del ripieno, ma al contrario, lo esalta.
I miei invitati hanno gradito davvero molto.
Buon appetito.